La pioggia continua a scendere, sono due giorni che rimaniamo bloccati in casa, posso capire quello che pensa, vorrebbe essere nella ancora là, nella piazza del villaggio per poter giocare, lavorare con i bambini ed i ragazzi ed io come lui, vorrei essere la, sotto gli occhi affascinati dei ragazzini del paese.
Mi raccontava, di tanto in tanto, le nuove idee per i laboratori, in quei giorni di pioggia passava molto tempo seduto al tavolo a scrivere o pianificare le nuove attività, io lo ascoltavo volentieri e sentivo un energia forte nelle sue parole, percepivo la volontà, la voglia di fare. Ricordo ancora il primo incontro con i bambini, Lui ne aveva già passate tante con loro, erano passati mesi dal suo arrivo, e qualche volta ascoltavo interessato le conversazione con i suoi coinq uilini, avevo l’impressione di conoscere tutti loro, fantasticavo sopra i loro racconti, immaginando le loro facce i loro sorrisi, e finalmente arrivò il giorno in cui lui mi sussurrò gentilmente “ preparati, oggi lavoreremo assieme. Non avere paura, so che può sembrare strano, ti capisco anche per me la prima volta è stata dura, mi tremavano addirittura le gambe, il cuore mi batteva all’impazzata. Ma ora siamo insieme, vedrai che ti divertirai . ” |
“one, two, three …. I would like to introduce you: Crucco a friend of mine. “ disse lui.
Ed io salutai con la mia manina tutti quei Faccini stupiti e sorpresi, alcuni di loro sembravano spaventati, naturalmente non posso dire di essere uno spettacolo ma non sono nemmeno così brutto, erano come gli avevo immaginati, allegri, energetici e voglioso di giocare. Lui mi lascio nelle mani di ogni di loro, ed i bambini mi parlavano in quello strano idioma, ma in qual che modo riuscivamo a capirci. Ci presentammo uno per uno, per mano. |