PROGETTO “INTERCTIVE TRAIN TO COOLTURE”, ERASMUS+ Luciana Sardo, 23 anni Polonia
IL MIO SVE IN TRE FOTO CHILDREN La mia esperienza di servizio volontario europeo in Polonia è stata bellissima. Bellissima può sembrare quasi una parola banale, ma è la più sincera che mi venga in mente. Se tornassi indietro, la ripeterei altre mille volte; e non perché è stato un percorso facile e privo di ostacoli, tutt’altro! Immaginate, da un giorno all’altro, ritrovarsi da sola in Polonia con due valige più pesanti di me e relegata nella più totale incomprensione linguistica con una differenza di temperatura di giusto 20 gradi dalla mia cara Sicilia! Ahah I primi tempi sono stati complicati e mi sentivo molto spaesata, ma pian piano ho cominciato a migliorare notevolmente il mio inglese e capire qualche parolina qui e lì di polacco, ho iniziato anche a capire come gestire le presentazioni di cultura italiana (uno dei miei compiti a Leszno) negli asili e nelle scuole. Ho iniziato a tradurre canzoncine italiane che conoscevo in polacco, inventando sempre più giochi e workshop coi bambini per le ore di daily room (dopo la scuola). Lavorare con i piccoli è stata un’esperienza gratificante e stimolante oltre che un’iniezione di affetto ed autostima.
MEET PEOPLE FROM ALL THE WORLD! La possibilità di vivere e lavorare con altri volontari sia locali che europei è un arricchimento continuo. È scambio di vissuti e quotidianità, di differenti modi di vivere e pensare le cose. E’ ritrovarsi a mangiare le prelibatezze della cucina turca accompagnate da uno squisito dolce polacco o una tipica crepe francese. È, a volte, anche incomprensione, ma capacità di adattamento e voglia di venirsi incontro. È rispetto, che si costruisce giorno dopo giorno, nella vicinanza della diversità e della condivisione. In poche parole: è ampliare i propri orizzonti e cercare di trarre insegnamenti un po’ da tutti gli altri.
TRAVEL AROUND POLAND Ho approfittato del soggiorno in Polonia anche e (soprattutto) per viaggiare e scoprire nuovi luoghi, stili di vita, modi di pensare. Dall’incantevole Breslavia, tra l’altro meritevole capitale europea della cultura nel 2016 alla colorata Poznan, visitata l’11 novembre (giorno dell’indipendenza polacca) e che mi ha lasciato piacevolissimi ricordi di un mix di suoni e musica tipica polacca, sapori più tipici che mai della gastronomia del Paese, odori, colori, felicità, allegria, senso di unione. Degne di nota anche la splendida Varsavia, totalmente ricostruita dopo i bombardamenti della seconda guerra mondiale che l’avevano rasa al suolo, e la romanticissima ed elegante Cracovia, che, visitata in periodo natalizio, trasmetteva magia e serenità.