PROGETTO "Wildlife Rescue", ERASMUS+ Anthea Prandini, 25 anni Belgio
1° mese: Agosto 2017. La mia prima esperienza di servizio volontario europeo è cominciata esattamente un mese fa, quando partii sola e piena di speranze per il Belgio, pronta ad affrontare un nuovo capitolo della mia vita. Al mio arrivo al centro sono state molte le novità che mi son piombate addosso: una nuova lingua, nuove persone da conoscere e soprattutto un’attività molto intensa a stretto contatto con animali con cui mai avevo interagito prima (gabbiani, ricci, falchi, piccioni…). Dopo un primo periodo di “scombussolamento”, ho però avuto modo, pian piano, di comprendere a fondo il valore del lavoro che ogni volontario svolge per il progetto ed anche di veder ripagati gli sforzi ed il tempo impiegati durante le attività quotidiane. Seguire il percorso di un animale da quando arriva al centro fino al momento del rilascio è un’emozione unica e molto appagante. Il lavoro inizia ogni giorno alle 9 del mattino e ad ogni volontario viene assegnata una stanza in cui svolgere la propria attività, come ad esempio la Grey room con gli uccelli bisognosi di cure mediche oppure la Brown room dei ricci, dove ho passato parecchio tempo nell’ultimo periodo. Le attività sono molte e richiedono grande impegno, si tratta principalmente di nutrire gli animali, pulire le gabbie e di curare quelli che presentano qualche ferita o malattia particolare. In aggiunta a queste mansioni ordinarie, ogni tanto veniamo coinvolti anche in attività esterne come il recupero o il rilascio in natura degli animali, oppure in eventi promossi dal centro stesso come l’Open day tenutosi il 20 Agosto che ha riscosso parecchio successo nella comunità locale. Oltre a ciò, ho avuto modo di conoscere diverse persone residenti in Ostenda, ma anche altre volontarie che, come me, stanno svolgendo il servizio volontario europeo. È stato molto incoraggiante condividere questo mese con loro, le uniche persone che possono comprendere davvero le difficoltà, ma anche le gioie legate ad un’esperienza che ti porta a stare lontana da casa e provare talvolta un po’ di nostalgia, ma che sa anche darti tanto, sotto molti aspetti. Per quanto mi riguarda, ho avuto modo di mettermi in gioco e di far emergere lati della mia personalità in cui non credevo. In conclusione posso dire che già in questo primo periodo ho notato in me cambiamenti positivi, sono davvero soddisfatta di come son riuscita ad affrontare le prove che mi si sono presentate e spero di continuare così, o anche meglio!
Settembre 2017, Wildlife Rescue, Ostenda, Belgio. Il mio secondo e ultimo mese di servizio volontario europeo presso il Voc di Ostenda è giunto al termine. Porto con me bellissimi ricordi dell’esperienza appena passata: le passeggiate al mare, le serate con i volontari, il giorno del mio arrivo e la cena d’addio pre-partenza. Mi porto a casa soprattutto un grande bagaglio di conoscenze ed esperienze legate al mondo animale. Ricordo per esempio lo svezzamento dei cuccioli di riccio rimasti orfani della madre, l’affiancamento al veterinario durante le medicazioni e le visite di controllo ai nuovi arrivati, i rilasci degli animali in libertà. Ho imparato a preparare loro il cibo, a somministrarglielo forzatamente, a fornire loro le cure necessarie, per quanto mi era possibile. Ho imparato ad affrontare i momenti più dolorosi, quando, nonostante tutto bisogna porre fine alle loro vite ed ho anche imparato quanto ogni mio sforzo quotidiano potesse essere importante per ogni animale ospitato al centro. Ho preso parte ad un grande lavoro di squadra che vedeva coinvolti quotidianamente molti volontari, tutti impegnati ed uniti per un solo scopo, ovvero il benessere degli animali ed il loro rilascio in natura. Grazie a questa opportunità ho avuto modo di mettermi alla prova su diversi aspetti: la socializzazione con un nuovo gruppo, la comunicazione in una lingua diversa dalla mia, l’apprendimento di un lavoro nuovo. Ho inoltre affrontato alcune paure, come l’aereo o la lontananza da casa e tutto ciò mi ha portato ad una grande crescita personale. Sono quindi molto contenta della mia decisione di partecipare al servizio volontario europeo, grazie alla quale ho vissuto una delle esperienze più belle della mia vita, che non scorderò mai.