PROGETTO "InterACT+", ERASMUS+ Anja Tavoni, 19 anni Germania
Ormai sono passati quasi 8 mesi dalla mia partenza per questo SVE. È difficile da descrivere tutte le emozioni provate e tutto quello che mi è successo ma in poche parole possiamo descriverla come un pezzo di sentiero che ho deciso di percorrere e che mi sta portando verso a una migliore comprensione di me stessa e di quello che mi circonda. Questa entusiasmante esperienza è fatta di alti e bassi come normale che sia e le aspettative sono tante; ho imparato a godere di ciò che il presente ha da offrirmi invece che stare a rimuginare sul passato o sul futuro, comunque il passato rimane passato e il futuro è in continua mutazione e non può essere previsto, bisogna cercare un giusto equilibrio per tutto. Ho incontrato tante persone fantastiche in particolar modo la mia coinquilina, Ivette, con lei abbiamo fatto tanti viaggio, siamo state a: Praga, Budapest, Norimberga, Stoccarda, Dresda, Lipsia e tante altre ancora e abbiamo legato molto; prossimo viaggio è Barcellona, città in cui lei abita. In estate abbiamo in programma di visitare anche la mia città, Padova. Lo SVE è anche un buona opportunità per viaggiare e scoprire nuove culture. A Chemnitz, la città in cui sto facendo questa progetto, ha molte sfaccettature che spiega come è vissuta questa città, situata al confine con la Repubblica Ceca è una delle destinazione per molti rifugiati per svariati motivi e di giovani arrivati qui per studiare all’università, in particolar modo ingegneria. Grazie a ciò ho potuto conoscere tante persone proveniente da tutto il mondo infatti io e Ivette abbiamo legato molto con dei ragazzi tedeschi e con una ragazza italiana, oltre a loro anche altri ragazzi proveniente da America del Sud, Serbia e Macedonia. Tutto ciò mi fa riflettere di quanto le nostre culture siano diverse e ciò molto spesso influenza il nostro mondo di vedere e percepire il mondo. Una delle cose che trovo molto utile è il seminario svolto due volte in un anno. Il seminario è un mezzo con cui riflettere in modo accurato su tutto quello che ti succede durante lo SVE con altri volontari, i quali possono darti altri spunti su cui si potrebbe migliorare o darti dei consigli per risolvere, magari, dei problemi incontrati. Una cosa la trovo molto giusta e cioè il non crearsi aspettative alte, l’importante è l’essere aperti e pronti a ricevere ogni tipo di cosa e imparare. Il mio progetto SVE riguarda una compagnia, chiamata Solaris che lavora sull’energia rinnovabile e allo stesso tempo organizza dei laboratori per i ragazzi allo scopo di avvicinarli di più alle materie scientifiche quali: chimica, fisica, biologia, informatica. Io do una mano durante questi laboratori e ogni tanto vado in visita a delle scuole per fare dei laboratori con la carta, per esempio realizzando gufi, conigli, notebook... Sono contenta di come sta andando questo SVE e mi rattrista il fatto di essere quasi giunta a destinazione ma porterò con me tanti bei ricordi e una maggiore armonia con me stessa e gli altri!