PROGETTO “Engaging people for nature”, ERASMUS+ Alessandro Culicchi, 29 anni Lituania
Vivere in un parco in Lituania
Verde a perdita d’occhio, foreste sterminate, aria incontaminata, pittoreschi villaggi e… (sorprendentemente) un caldo asfissiante! Questa è in poche e semplici parole la Lituania, uno Stato dell’Europa nord-orientale che ha da circa 30 anni ottenuto la propria indipendenza, la seconda in realtà, dall’Unione Sovietica. Parlare della Lituania solo in questi termini sarebbe però oltremodo riduttivo, specialmente durante un’esperienza EVS. EVS significa condividere, imparare, crescere, divertirsi, faticare, a volte annoiarsi e perfino arrabbiarsi. Ma andiamo con ordine. Mi chiamo Alessandro, ho 29 anni e sono un volontario EVS in un parco naturale della Lituania. Più precisamente sto svolgendo il mio servizio volontario europeo al Parco Regionale di Venta, nella regione storico-geografica della Samogizia, nel nord della nazione. Si parla molto spesso di shock culturale nel passare da un Paese ad un altro. È fuori di ogni dubbio che le differenze tra i Lituani e gli Italiani ci sono. Quello che però colpisce è la similarità e i punti in comune. La gente qui condivide con noi la stessa passione per la vita di noi italiani, e si dimostra molto spesso disponibile e cordiale. Abbandonate dunque gli stereotipi di gente fredda e distaccata, non sono affatto veri; si respira unicamente un clima più composto, un silenzio quasi profondo, ma che non compromette le interazioni con i locali, ma, anzi, le carica di significato. Quanto ho detto è vero per un piccolo paese come Venta, di circa 2.000 anime, che in Italia definiremmo frazione. Ovviamente nelle cittadine più grandi e nelle città la situazione è diversa: più gente, più traffico, più eventi, più occasioni di entrare in contatto con la cultura del luogo, perfino qualche straniero, merce rara nei piccoli centri come Venta. A tal proposito è rimarchevole come la Samogizia sia una delle regioni etnicamente più omogenee d’Europa. In questi mesi trascorsi qua ho avuto modo di stringere relazioni con altri volontari presenti in loco, relazioni che sono cruciali per condividere le proprie esperienze e per aiutarci a vicenda. L’esperienza EVS insegna soprattutto questo: a condividere le gioie e i dolori del volontariato e della vita all’estero, a non demordere mai e a puntare sempre al massimo! Ed i contatti che nascono sono molto utili per viaggiare. Grazie ad essi ho potuto già visitare altre località, inclusi altri due parchi naturali. Ad esempio, nella capitale, Vilnius, il 6 Luglio (festa nazionale) si svolge la cerimonia conclusiva di un importante festival di musica e cultura lituana. Ho avuto l’occasione di potervi partecipare, ed è stata un’esperienza unica: viaggiando si ha davvero l’opportunità di conoscere gli usi e i costumi della gente del posto, e di stringere amicizia con i ragazzi e le ragazze locali. Il vero nocciolo dell’esperienza EVS, il motivo principale per cui sono qua, è comunque l’attività di volontariato che svolgo al Parco Regionale di Venta, e questo è valido per ogni attività che svolgono tutti i volontari. Sono arrivato qua ad Aprile ed il mio progetto terminerà a Dicembre: dopo questi primi quattro mesi sono pertanto esattamente a metà del mio progetto. Lavorare al Parco è un’esperienza altamente formativa. Essendo interessato a lavorare nell’ambito della conservazione della natura, nessun posto sarebbe potuto essere migliore. Essere qui mi permette di vedere come un Ente parco funziona e come lavora attivamente per i suoi scopi, giorno dopo giorno. L’affiancamento continuo al personale del Parco, in particolar modo l’ecologo, mi sta permettendo di imparare molto riguardo alla natura lituana e a quali sono le specie di particolare pregio e quelle più in pericolo che vengono protette all’interno del nostro territorio. Lavorare qui è anche di grande aiuto per il Parco stesso: io e l’altro volontario presente aiutiamo a tagliare l’erba e a mantenere in ordine l’ambiente, accogliamo i turisti nel centro visitatori e partecipiamo ad attività formative di vario tipo nelle scuole locali, attività che rappresentano sempre un importante luogo di incontro e di contatto con le nuove generazioni del posto. Molte altre cose sono successe, stanno succedendo e succederanno ancora durante questo mio EVS in terra baltica. Quello che mi sento di dire è che l’EVS è un’esperienza che mi sta cambiando la vita, aprendomi nuovi orizzonti, facendomi vedere le cose con occhi diversi, insegnandomi nuove cose, facendomi conoscere un sacco di gente interessante. Se stai pensando di candidarti ad un qualche progetto di scambio europeo, il mio consiglio è di prendere un bel respiro e gettare il cuore oltre l’ostacolo: la tua avventura sta per cominciare!